risposta appello sul giornale

Ho letto un articolo, se non erro sul tirreno, in cui lei, sig. “Salvatore Iaconesi”

residente se non sbaglio a Livorno, faceva un appello su tal giornale, in cui

richiedeva l’aiuto di eventuali inventori, o persone che fossero a conoscenza di

metodi di cura dei tumori al di fuori dei tradizionali circuiti curativi, in quanto,

immagino, lei non ha più speranza o fiducia nelle attuali conoscenze nel campo della

medicina. Io metto subito le mani avanti: non sono un esperto in tal settore, faccio il

tecnico elettricista e non mi sono mai occupato di tumori.

Le faccio perdere qualche minuto a leggere questa mail, in quanto nell’anno 2008

feci delle ricerche, meglio definirle studi, su un mio progetto che non ha niente a

che vedere con la medicina, e che poi ho interrotto a causa delle proteste di mia

moglie che mi accusava di perder tempo. (probabilmente aveva ragione) Comunque

realizzai una strana macchina di tipo statico-magnetico, un grosso e pesante cubo

metallico, che secondo me provoca uno strano senso di aspirazione a colui che tocca

l’oggetto, e che mette per un po’ di tempo come in stato di “stand bay” la parte del

corpo che entra in contatto per un po’ con il cubo. Ebbene: anche se fosse vero,

anche se questa macchina statica producesse tale sensazioni, non è detto che sia

utile per curare il cancro. Magari potrebbe essere addirittura dannosa e potrebbe

accelerare il progredire della malattia?… Mah!? Certo se invece questa macchina

fosse in qualche modo utile, si potrebbero salvare molte vite!

Dopo averlo costruito, questo cubo metallico con all’interno alcuni circuiti, lo misi

a dimora in soffitta, dimenticando e rinunciando a proseguire le mie ricerche; fu in

quel periodo che mia zia peggiorò, e il tumore alle ossa che l’assillava da tempo la

portò ad una rapida morte. Qualche giorno dopo ripresi in mano il cubo per fare

le pulizie in soffitta e toccandolo ancora mi resi conto delle eventuali potenzialità

nascoste che poteva avere, collegandole anche alla morte di mia zia e al fatto che se

ci avessi pensato prima avrei potuto proporre l’utilizzo di quell’oggetto al mio caro

zio, suo marito. (anche se forse non avrei avuto il coraggio di chiederglielo)

Bene, arriviamo al punto: se lei vuole io sono disposto a mettere a disposizione

questa macchina, la cui sigla è: ”MSMM” per farla controllare dai medici che la

tengono in cura o da quelli del suo ospedale, ed eventualmente per farla testare su

di lei e possibilmente anche su altri ammalati; sempre e comunque sotto

strettissimo controllo medico e scientifico. Potrebbe forse essere utile in tal senso,

in quanto solo la parte del corpo che rimane in contatto per un po’ con la MSMM,

va come in stand bay, mentre il resto dell’organismo rimane ben vivo e attivo. Ecco,

è questo il punto: potrebbe sussistere la possibilità che le nostre difese immunitarie

mentre il tumore entra in stand Bay si attivino al massimo della potenza e

aggrediscano le masse tumorali (…) È solo un’ipotesi, forse anche sballata,

probabilmente. A voi l’onere della scelta.