My Cure 4 U

Caro Salvatore,

qui Marita…

Paradossalmente, scriverti è la cosa che mi riesce più difficile in questo momento, o meglio, mi sto frenando da giorni per non cadere nell’autoreferenzialità… Sai quanto io stessa abbia dovuto lottare e non è mia intenzione star qui a raccontarti come convivo con le mie incalcolabili cicatrici e quanto male facessero le ferite che le hanno precedute. Perciò ti prego di perdonarmi se mi limiterò, qui e ora, ad illustrarti i passaggi, teorici e pratici, che mi portano a consegnarti questo zip con le sue imperfezioni e a ringraziarti per quest’opportunità di compartecipazione alla tua cura open source.

Come ben sai e già hai detto tu stesso, la medicina occidentale tende a rapportarsi alla patologia e non al paziente, ai sintomi e non alle persone. Per questo motivo ho scelto, tra le tante immagini messe da te a disposizione di noi tutti, una tac non del solo cranio ma del tuo profilo. Un po’ anche perché io stessa ne ho fatte varie, di TAC, con e senza liquido a contrasto, fino ad arrivare a quella TAC-PET per me tanto felice che all’epoca decisi di pubblicare sul mio blog e dalla quale visual.lab ricavò un video… Ma anche e forse soprattutto perché in questa tua particolare immagine sei leggermente di spalle ed una pacca sulla spalla da un’amica mi pareva il minimo che potessi fare in questo momento.

Poi. Il CDC della mia Canon EOS 20D, quella che avevo anche al PEAM 2k6, si è danneggiato durante un concerto dei Telefon Tel Aviv, molto probabilmente a causa della troppa vicinanza alle casse, sai, l’elettromagnetismo… I glitch nei file che di tanto in tanto ne risultano come “dati non corretti” a me non dispiacciono affatto e perciò, dopo aver comunque contattato l’assistenza di rimbalzo in rimbalzo fino ad Amsterdam, ad un certo punto ho deciso che l’avrei tenuta ed utilizzata com’era, calibrando gli scatti consecutivi in base alla probabilità di glitches per soggetto. Detto questo, ieri sera sono andata a rivedere la mia folder di glitches e ne ho ritagliato uno da una foto fatta alla mia candelona, quella che porto con me in ogni casa in cui vivo dal 2003 e che ancora mi dà conforto quando ho modo di accendere un’altra candela e guardarla sciogliersi sopra la cera del mio tempo… Perché sai, non è la perfezione a donarci il sorriso, ma quel che ci fa star bene… Che quando mai è perfetto?

Quindi così. Ho pensato di sovrapporre questo glitch alla jpg della tua TAC e di farne l’ipotetica copertina del CD che ipoteticamente avresti dovuto imbustare per poterlo far visionare da altri, parafrasandoti. Ho scelto un glitch verde, giallo e blu e ne ho poi affiancato un’immagine con i colori invertiti perché, dal negativo al positivo, ho voluto aggiungere un glimpse di medicina orientale… Vedi, devi sapere, non che io sia un’esperta di yoga ma nemmeno una neofita, quando ne sento il bisogno lo cerco anche se con timore perché anni fa ci sono andata in iperventilazione, quando non ci penso per un po’, invece, mi ci si presenta l’occasione… Ho praticato yoga indiano e anche giapponese… E tra le altre cose, ho “Il medico di se stesso” di Naboru Muramoto sempre a portata di mano anche se so bene quanto lo si debba necessariamente cercare di contestualizzare alla contemporaneità… Così nell’anta del mio armadio, ad un certo punto della complessità dei miei percosi complicati, ho appicicato la mappa dei chakra ed i colori ad essi correlati sono più o meno quelli a cui ho voluto riferirmi nella scelta e nell’elaborazione del glicth che sono andata a sovrapporre alla TAC del tuo profilo.

Non voglio dilungarmi oltre, scusami, se avremo occasione di rivederci puoi togliermi i freni autoreferenziali quanto ti pare no worries, ma ora chiudo dicendoti che quanto scritto in simboli (Bookshelf Symbol 7) nell’immagine che ti sto per allegare è questo: “A Salvatore. Per te. Con affetto ed empatia.”

Un abbraccio grandegrande

My best wishes to you