Il workshop all’Università di Napoli Federico II ha visto la nascita di un nuovo tipo di supereroe: il supereroe interconnettivo.
All’inizio del workshop i partecipanti si sono chiesti cosa maggiormente li avesse colpiti della Cura, sia della performance che del libro.
All’analisi è emersa in modo generale una sensazione contrastante: da un lato, risaltava il coraggio e l’eccezionalità del gesto di Salvatore, quasi fosse un supereroe, giunto per salvare l’umanità dai pericoli della sua mancanza di capacità di creare senso collaborando; dall’altra parte, emergeva chiaramente il senso dell’importanza del sorgere delle condizioni per cui una moltitudine di soggetti immaginassero e desiderassero di collaborare e agire insieme, interconnettendosi.
Da un lato, quindi, il supereroe, dall’altro la collettività interconnessa e desiderante. Da una parte la delega per eccellenza, verso l’entità capace di creare i presupposti per la salvezza; dall’altra la moltitudine consapevole e collaborativa, capace di salvarsi da sé, tramite la relazione.
Ci siamo chiesti se fosse possibile una terza via: quella di un nuovo tipo di supereroe, che abbiamo chiamato il Supereroe Interconnettivo.
Ci siamo posti una serie di domande:
Per progettare il supereroe interconnettivo abbiamo preso spunto da diversi esempi esistenti:
I risultati del workshop saranno progressivamente visibili sul GitHub del workshop:
https://github.com/xdxdVSxdxd/LaCuraBook/tree/master/IT/Supereroe-connettivo