"...con Maria tra la metafisica e i pomodori"

con Maria tra la metafisica e i pomodori a lungo passeggiai su un ciglio d’assoluto e quando ebbi una sensazione strana non seppi se il confine era passato non seppi più nulla all’improvviso era una dissolvenza o era forse questo l’infinito o m’ero inabissato? una voce e il contatto delle cose fecero riaffiorare tutto il corpo in un luogo del tempo dove non c’era alcuna direzione e in questo nuovo inizio tutto sembrava liquida materia ma lentamente tutto rioccupava un punto certo d’una geometria gradevolmente andando al proprio posto ed anche mi sembrò attuale lavorare od organizzare un viaggio sistemare su una parete un quadro piantare i pomodori o fare un tavolino e come da un metafisico nulla quella mia volontà recuperare di quando ero bambino ed alcune figure d’oggetti e d’intenzioni come fosse possibile la vita