Cura

Ciao Salvatore,

sono Angelo.

Ho un tumore celebrale anche io. Ho un glioma di grado 2 – il termine tecnico credo oligodendroglioma. E’ un tumore benigno delle cellule della glia la materia cerebrale che permette alle cellule nervose di vivere.

Sono stato operato al reparto di Neurochirurgia dell’Ospedale bellaria di Bologna circa 7 mesi fa credo tu possa prenderli in considerazione per la tua terapia.

Trovo molto bella e molto profonda la tua idea e condivisibili le tue parole specie quando dici che cura per persone e culture diverse vuol dire cose diverse. Quindi contribuisco dicendoti cosa e’ per me cura. Cura e` una cosa che tu hai gia`fatto: si comincia a curare un problema o una malattia quando la si guarda come un’opportunita`oltre che come un rischio. Cura e`anche attenzione alla propria persona: chi si prendera`cura del tuo percorso terapeutico deve avere rispetto per te, per l’uomo che sei che porta la malattia che lo rende paziente. Lo sottolineo perche`spesso in Italia il personale medico guarda piu`alle statistiche ed ai protocolli – specie nel caso dei tumori – e poco alla persona che con la cura deve venire a termini. Cura e` poter partecipare gli altri specie quelli che ci sono affettivamente legati dei nostri stati d’animo, delle nostre emozioni e della nostra visione della situazione in cui ci troviamo.

Per me il tumore e`stata l’opportunita`di prendere contatto con una parte emotiva di me che per ragioni personali a lungo avevo lasciato priva di una voce.

Mi auguro di avere occasioni di scambio con te.

In bocca al lupo.

Angelo

“Gnisuno sa indove strigne la scarpa, antro che quello che la porta ar piede”