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BioDanza

Come imparare a percepire le connessioni fra noi e l’ambiente?

I modi sono tanti, gli approcci e le possibilità praticamente infiniti, dalla parola, al gioco, alla filosofia. Fra questi, Anna Bellini ha scelto la biodanza.

Usando il corpo e la musica, il suo Esercizio di Relazione invita i partecipanti a spostare il paradigma antropocentrico verso un paradigma biocentrico che riconosce l’interconnessione come una qualità intrinseca della vita.

Il Concept

Tutto ciò che vive è interconnesso in una rete, in un grande sistema di complesse relazioni. Solo riconoscendo, valorizzando e ricostruendo i naturali legami entro cui vive l’essere umano è possibile garantire la salute dello stesso e dell’ambiente in cui è immerso.

Per preservare la salute pertanto è fondamentale prendersi cura delle relazioni che intratteniamo con noi stessi, con i nostri simili e con la Natura. Come tornare a percepirci come una trama della Grande Rete della Vita, come esseri interconnessi ad ogni altro vivente?

Tra i possibili sistemi che mirano a dar valore alla relazione e ne promuovono la cura, la Biodanza, ideata dallo psicologo ed antropologo cileno Rolando Toro, si profila come una pedagogia fondata sul Principio biocentrico che sposta l’asse di ogni valore e prassi dall’uomo alla cita in senso ampio.

Essa riconosce la complessità della Vita, l’interconnessione tra ogni elemento della stessa, valorizza ogni dimensione umana (corpo, mente, emozioni) e persegue il ricongiungimento dell’uomo con i propri simili, con la Natura, con il Cosmo.
Biodanza è un laboratorio di ri-apprendimento della relazione sana ed ecologica, fondata sull’empatia e sul riconoscimento della “vita in me, nell’altro e in tutto ciò che è vivo”.

Le Fasi

La sessione, condotta dall’insegnante di Biodanza Anna Bellini, sarà un vero e proprio viaggio esperienziale in cui, utilizzando la musica ed esplorando il nostro naturale movimento corporeo in un contesto di gruppo, i partecipanti avranno la possibilità di:

  • acquisire maggiore consapevolezza della nostra prima casa, il corpo, nella sua unità e come fonte di piacere e benessere;
  • sperimentare l’incontro con l’altro non su un piano verbale, ma immediato, affettivo e corporeo, attraverso semplici esercizi e danze;
  • tornare a percepire la nostra naturale relazione con l’ambiente, tornare a sentirci esseri viventi immersi in un sistema maggiore.

A completare ed arricchire l’esperienza, sarà dedicato uno spazio per la restituzione e condivisione dell’esperienza, in cui il gruppo sarà invitato a commentare, riflettere, raccogliere e confrontare contributi provenienti da approcci alternativi che usano il corpo per la cura della relazione.

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