La Cura Dada Boom! Videoreportage e Intervista con Giacomo Verde

Il 23 ottobre 2016 a Viareggio c’è stato un evento molto speciale in un posto speciale: le Officine Dada Boom.

E’ stato Giacomo Verde, artista, docente e hacktivista che con lo pseudonimo di “Verdegiac” sperimenta i linguaggi digitali dai primissimi anni ’80, il link fra La Cura e questo luogo che fa cultura nelle periferie della città, sbocciando come un fiore selvaggio sul cemento.

L’evento, un vero e proprio happening artistico, ha coinvolto gli artisti viareggini nella creazione di opere a tema “cura”, dando vita ad una mostra di due giorni aperta dalla presentazione del libro.

Li vedete tutti qui, nel video girato dallo stesso Giacomo. Una testimonianza che francamente ci ha emozionato e ci interroga su tanti temi:

 

L’unico rammarico? Avere avuto pochissimo tempo a disposizione per stare con tutti loro. Resta, vivo, il desiderio di tornare e innaffiare il seme che si è piantato.

Segue l’intervista a Giacomo Verde che ringraziamo infinitamente per la generosità e per averci regalato un pomeriggio pieno di cura, passione, energia, profonda amicizia e intima connessione.

Come è nato il tuo rapporto con DadaBum?

Sono stato invitato a partecipare ad una delle loro primissime mostre. Prima che nascesse il collettivo. Poi ho inziato a frequentare la situazione fino a che Alessandro mi ha chiesto di collaborare alla nascita del collettivo.

Qual’è il significato e il senso di questo spazio in una città come Viareggio?

E’ l’unico spazio che si muove fuori dai canoni e dagli standard del “commercio artistico e culturale”. Ed è importante per una serie di persone ed artisti che operano oltre la città di Viareggio. Ancora stiamo cercando una collocazione che ci permetta di creare eventi che possano interessare anche chi non si occupa normalmente di arte. Con alcuni aventi ci siamo riusciti ma abbiamo ancora molto da sperimentare. Soprattutto ha funzionato il rapporto creato tra artisti e attività “politica”.

Cosa ti ha spinto a organizzare un evento sulla Cura e perché hai pensato subito a DadaBum?

Collaborando con il DadaBoom e conoscendo il Progetto La Cura ho pensato che potesse essere interessante e bello presentarlo in questo spazio e alle persone che lo frequentano.

Stiamo (tutti!) pensando di tornare: quali sono, secondo te, le strade e i temi più interessanti da esplorare?

Per me sarebbe interessante approfondire i temi direttamente collegati al cancro. Perché penso che possa essere utile a tante persone che sono coinvolte da questa malattia e che non frequentano solitamente il Dada Boom. Mentre dal video si capisce che i frequentatori abituali sono più interessati alle tematiche collegate alla comunicazione digitale. Si tratta di capire se fare qualcosa che interessa chi già frequenta questa situazione oppure cercare di coinvolgere anche altre persone.

Infine: la “cura” secondo Giacomo Verde

Penso che il progetto e il libro siano una performance veramente molto bella. Che va oltre i canoni dell’arte e della comunicazione, e che rompe tanti degli steccati che normalmente ci vengono proposti. Anch’io adesso ho un tumore. Ho fatto tesoro dell’esperienza e degli incontri che raccontate nel libro e sto cercando anche una mia strada per curarmi. Prendersi cura di se stessi penso che cominci dal sapersi ascoltare per riuscire a comprendere come comportarsi in maniera armoniosa con i propri stati d’animo.
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Panoramica del’Officina Dada Boom. 23 ottobre, pomeriggio: preparando l’evento