Umtopia
s. f. [dal tedesco um (prep. e avv.) e dal greco topos (luogo)]. – In tedesco, Um non ha una propria definizione lessicale, ma una volta sintatticamente associato ad altre parti del discorso apre una moltitudine di scene semantiche. Qui interessa il suo uso come suffisso, quando modifica e riorienta il senso del verbo o del sostantivo al quale viene unito. In particolare, due sono le direzioni di senso che di Um interessano. 1. Quando Um rappresenta lo “stare intorno”: Umwelt è il mondo circostante, l’ambiente; Umschlag è l’involucro; Umschiffung è la circumnavigazione; Umarmung è l’abbraccio. 2. Quando Um rappresenta l’idea del cambiamento: Umzug è il trasloco; Umtausch è lo scambio di beni; Umbilden è il cambiare formazione e professione; Umbauen è il ricostruire un artefatto per modificarlo interamente. Umtopia è il luogo che ti avvolge e include, il luogo nel quale si sviluppa la vita biologica e sociale, il luogo che occorre costantemente esplorare. Ma è anche il luogo dove tutto muta, dove si passa da una condizione all’altra, dove il conseguente ha origine dal precedente e il senso delle cose lo cogli solamente nella loro continua trasformazione. Umtopia, in altre parole, può essere l’intero pianeta Terra e tutto ciò alla Terra assomiglia: ogni insieme e ogni cosmo in costante mutamento. Ad esempio, Umtopia è la stanza di un artista irrequieto.
Sono nato in Sicilia qualche anno dopo l’inizio della seconda metà del secolo scorso, poi sono stato un po’ dappertutto. Per il tempo ho navigato dentro un lago con tre sponde, muovendomi dall’una all’altra senza mai decidermi a quale approdare: una è la Sponda delle Scienze, poi c’è la Sponda della Filosofia, infine la Sponda delle Arti. Forse preferisco continuare a vagare perché, stando in mezzo al lago, ciò che si vede è una meraviglia.
